L' infezione da Papilloma Virus è legata al carcinoma della cervice uterina. L'HPV può essere diviso in due gruppi "ad alto rischio" e a "basso rischio" in base alla sua associazione con lesioni cervicali. Si trasmette sessualmente per cui è importante conoscere da quale tipo di HPV si è stati infettati al fine di prevenire l'eventuale sviluppo del cancro e la trasmissione delle malattie.
L’analisi genetica di intolleranza al lattosio è un esame che consente di valutare la predisposizione genetica al deficit di produzione di Lattasi, ovvero l’enzima necessario per digerire il lattosio a livello intestinale. Il Lattosio è uno zucchero molto abbondante nel latte di origine animale e nei suoi derivati ed è essenziale per la crescita e lo sviluppo nei primi anni dell’infanzia. Con la crescita si osserva una progressiva perdita della capacità di digerire il lattosio e, dopo i 10-12 anni di età, la popolazione può essere distinta in due gruppi: coloro che perdono la capacità di digerire il lattosio diventando intolleranti al lattosio (anche a piccole quantità di lattosio) e coloro che mantengono l’attività dell’enzima Lattasi anche da adulti e non hanno difficoltà a digerire il lattosio (soggetti con persistenza della lattasi).
Una sorta di “orologio biologico”, prodotto sia dal corpo maschile che da quello femminile che consente di valutare, con una semplice indagine riguardante la concentrazione di questa glicoproteina nel sangue, l’indice di fertilità di ogni donna adulta e la capacità fertile di ogni uomo adulto. L’ormone antimulleriano è una glicoproteina che viene prodotta nell’uomo dai testicoli e nella donna dai follicoli. La concentrazione dello stesso varia in base al sesso: se nei bambini è molto alta nei primi anni d’età per poi diminuire progressivamente, nelle bambine rimane a bassi livelli fino all’età puberale e poi aumenta progressivamente, fino a stabilizzarsi in età adulta e azzerarsi con la menopausa

Test che valuta la nostra barriera antiossidante importante per la protezione dall'invecchiamento e da patologie croniche. Nel nostro organismo esiste equilibrio fra produzione e “smaltimento” dei radicali liberi; la rottura di questo equilibrio , chiamato -stress ossidativo-, può accelerare il fisiologico processo di invecchiamento e provocare l’insorgenza di numerose malattie: dell’apparato cardiovascolare, diabete, sclerosi multipla, artrite reumatoide, enfisema polmonare, cataratta, morbo di Parkinson e Alzheimer, dermatiti, cancro ecc.

Il Quantiferon è un esame che permette la rilevazione del Mycobatterio Tubercolosis in forma latente in soggetti a rischio infezione tubercolare.
L'identificazione precoce di uno stato latente, possibile in coloro che hanno vissuto a lungo in ambienti iperendemici, tra cui le aree dei paesi tropicali, ed il conseguente tempestivo trattamento dell’infezione tubercolare latente (LTBI) può ridurre notevolmente il possibile rischio di una riattivazione della malattia tubercolare.

Sopralluogo
Visita conoscitiva in Azienda da parte del Medico Competente con compilazione ed aggiornamento del relativo modulo.

Stesura del protocollo sanitario
Da parte del medico competente dopo valutazione del ciclo produttivo e presa visione delle eventuali schede tossicologiche delle sostanze utilizzate.

Stesura della relazione sanitaria annuale
Invio della stessa al Servizio di Medicina del Lavoro di competenza, oltre che all’Azienda.

Informazione da parte del Medico ai dipendenti sugli accertamenti eseguiti e sulle misure preventive da adottare nel luogo di lavoro in base ai rischi specifici a cui sono esposti.

Gestione informatizzata dello scadenziario dei vari accertamenti sanitari.

Fattore V di Leiden

Una mutazione del gene che codifica per il fattore V, a livello della tripletta nucleotidica che codifica per l'arginina in 506 ( nucleotide 1691), con sostituzione di una G (guanina) con una A ( adenina), comporta la sostituzione dell'arginina con un altro amminoacido, la glutammina che impedisce il taglio da parte della Proteina C attivata. Ne consegue una resistenza alla proteina C attivata (APC) nei test di laboratorio ed una maggiore attività pro-coagulante del fattore V attivato che predispone alla trombosi. Tale variante G1691A è definita variante di Leiden (località in cui fu scoperta). I soggetti eterozigoti hanno un rischio 8 volte superiore di sviluppare una trombosi venosa, mentre gli omozigoti hanno un rischio pari ad 80 volte. Tale evento trombotico è favorito in presenza di altre
condizioni predisponenti quali la gravidanza, l'assunzione di contraccettivi orali (rischio aumentato di 30 volte negli eterozigoti e di alcune centinaia negli omozigoti),gli interventi chirurgici.

MTHFR
(Metilentetraidrofolatoreduttasi)

La metilentetraidrofolatoreduttasi (MTHFR) è un enzima coinvolto nella trasformazione del 5-10 metilentetraidrofolato in 5 metiltetraidrofolato che serve come donatore di metili per la rimetilazione della omocisteina a metionina tramite l'intervento della vitamina B12.
Del gene MTHFR è stato identificato un polimorfismo genetico comune, dovuto alla sostituzione di una C (citosina) in T (timina) al nucleotide 677 (C677T), che causa una sostituzione di una alanina in valina nella proteina finale ed una riduzione dell'attività enzimatica della MTHFR pari al 50% .Tale variante comporta livelli elevati nel sangue di omocisteina specie dopo carico orale di metionina. La frequenza genica in Europa della mutazione è del 3-3,7% che comporta una condizione di eterozigosi in circa il 42-46% della popolazione e di omozigosi pari al 12-13%. Una seconda mutazione del gene MTHFR (A1298C) è stata associata ad una ridotta
attività enzimatica (circa il 60% singolarmente; circa il 40% se presente in associazione alla mutazione C677T). Questa mutazione, in pazienti portatori della mutazione C677T, determina un'aumento dei livelli ematici di omocisteina.
Livelli aumentati di omocisteina nel sangue sono oggi considerati fattore di rischio per malattia vascolare, (trombosi arteriosa) forse attraverso un meccanismo mediato dai gruppi sulfidrilici sulla parete endoteliale dei vasi. Inoltre in condizioni di carenza alimentare di acido folico la variante termolabile della MTHFR porta a livelli molto bassi l'acido folico nel plasma ed è pertanto un fattore di rischio per i difetti del tubo neurale nelle donne in gravidanza.

Fattore II

La protrombina o fattore II della coagulazione svolge un ruolo fondamentale nella cascata coagulativa in quanto la sua attivazione in trombina porta alla trasformazione del fibrinogeno in fibrina e quindi alla formazione del coagulo.E' stata descritta una variante genetica comune nella regione non trascritta al 3' del gene che è associata ad elevati livelli di protrombina funzionale nel plasma e conseguente aumentato rischio di trombosi, specie di tipo venosa. Trattasi di una sostituzione di una G (guanina) con una A (adenina) alla posizione 20210 (G20210A), una regione non trascritta del gene dalla parte del 3' che è sicuramente coinvolta nella regolazione genica post-trascrizionale, quale la stabilità dell'RNA messaggero o con una maggiore efficienza di trascrizione del messaggero stesso.
La frequenza genica della variante è bassa (1,0-1,5%) con una percentuale di eterozigoti del 2-3%. L'omozigosi è rara. Per gli eterozigoti c'è un rischio aumentato di 3 volte di sviluppare una trombosi venosa, di 5 volte per l'ictus ischemico, di 5 volte per infarto miocardico in donne giovani, di 1,5 volte per gli uomini, di 7 volte nei diabetici, di 10 volte per trombosi delle vene cerebrali e di 149 volte in donne che assumono contraccettivi orali.

Screening Fibrosi cistica La Fibrosi Cistica o mucoviscidosi è una malattia autosomica recessiva causata da mutazioni nel gene CFTR situato sul cromosoma 7. Il test per identificare i portatori si basa sulla ricerca di queste mutazioni. Una persona qualsiasi della popolazione generale che intende avere figli e vuol sapere se è portatrice sana di questa malattia può saperlo attraverso un prelievo del sangue.
Ricerca del DNA dei seguenti batteri Chlamydia trachomatis (CT), Neisseria gonorrhoeae (NG), Trichomonas vaginalis (TV), Mycoplasma hominis (MH), Mycoplasma genitalium (MG), Ureaplasma urealyticum (UU), Ureaplasma parvum (UP). Questi patogeni possono essere responsabili di uretriti, cerviciti, infertilità, infezioni croniche e possono spesso essere asintomatiche.

Carbamazepina

Litio

Acido Valproico

Fenobarbitale

Levetiracetam

Topiramato

Oxcarbamazepina

HE4 (Human Epididymis Protein 4) è una glicoproteina identificata inizialmente nell’epididimo, ma normalmente espressa nelle cellule epiteliali del tratto respiratorio superiore, nel pancreas e nell’apparato riproduttore. Recenti studi hanno dimostrato che HE4 è over-espressa nel cancro dell’ovaio, rendendolo, assieme al CA125, un marker sierologico nella valutazione del rischio di malignità. HE4 è estremamente utile nel discriminare tra cancro dell’ovaio, cisti o masse ovariche benigne e carcinoma endometriale.